domenica 29 aprile 2018

La carità ha sempre un nome ed un volto, anche se qualche volta sono celati

«La carità è "antica" almeno quanto la Bibbia,
ma mai vecchia e stanca,
bensì sempre capace di rinnovarsi e 
rispondere ai tempi che cambiano;
attraversa i secoli ed i continenti,
parla lingue antiche e moderne,
veste i colori dei popoli,
costruisce ponti e
abbatte i muri;
sorride quando è stanca;
piange ma senza lagnarsi;
corre quando è affaticata;
agisce dove tutti si fermano;
veglia quando tutti dormono;
spera quando nessuno ci conta più;
crede in ciò che sembra impossibile;
si nasconde davanti ai riflettori;
illumina il buio dei cuori, delle menti e delle coscienze;
sogna così tanto e forte da fare già progetti dove molti indietreggiano;
si inginocchia per guardare negli occhi;
abbraccia per far sentire amati;
perdona senza voler nulla in cambio;
parla poco e senza mai ferire;
è semplice ma mai banale; sta in silenzio per ascoltare;
ha paura ma non è vigliacca; 
ha coraggio ma non è avventata; 
interviene ma non è violenta; 
aspetta quando tutti hanno fretta; 
meraviglia dinanzi a ciò che è scontato; 
crea dove manca la fantasia; 
è libera dalle catene del mondo; 
"dice bene" perché "benedice"; 
prega quando opera e opera quando prega. 
La carità ha sempre un nome ed un volto, 
anche se qualche volta sono celati; 
alcuni non li conosceremo mai,
altri sono noti al mondo, donne e uomini di ieri e di oggi, giovani e adulti di ogni continente, stelle innumerevoli di un firmamento, santi con o senza aureola, testimoni e martiri, compagni di viaggio "nel tempo e nell'eternità"».
Marco Pappalardo

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