sabato 19 ottobre 2013

l’importante non cambia: la tua forza e la tua convinzione non hanno età.


Poesia di Madre Teresa di Calcutta

Non aspettare
di finire l’università,
di innamorarti,
di trovare lavoro,
di sposarti,
di avere figli,
di vederli sistemati,
 di perdere quei dieci chili,
che arrivi il venerdì sera o la domenica mattina,
la primavera, l’estate, l’autunno o l’inverno.

Non c’è momento migliore di questo
per essere felice.
La felicità è un percorso,
non una destinazione.

Lavora come se
non avessi bisogno di denaro,
ama come se
non ti avessero mai ferito
e balla, come se
non ti vedesse nessuno.
Ricordati che la pelle avvizzisce,
i capelli diventano bianchi
e i giorni diventano anni.
 Ma l’importante non cambia:
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è il piumino
che tira via qualsiasi ragnatela.
Dietro ogni traguardo
c’è una nuova partenza.
Dietro ogni risultato
c’è un’altra sfida.
Finché sei vivo,
sentiti vivo.
Vai avanti,
anche quando tutti si aspettano che lasci perdere.

venerdì 18 ottobre 2013

avere, vigile al timone per aiutarci, il Signore Gesù, il quale con la sua parola comandi, plachi la tempesta, stenda nuovamente sul mare la bonaccia.

Augurio di Sant Ambrogio

 Il Signore ci conceda
di navigare,
allo spirare di un vento favorevole,
sopra una nave veloce;
di fermarci in un porto sicuro;
di non conoscere da parte degli spiriti maligni
tentazioni più gravi di quanto siamo in grado di sostenere;
di ignorare i naufragi della fede;
di possedere una calma profonda,
e, se qualche avvenimento susciti contro di noi i flutti di questo mondo,
di avere,
vigile al timone per aiutarci,
il Signore Gesù,
il quale con la sua parola comandi,
plachi la tempesta,
stenda nuovamente sul mare la bonaccia.
A lui onore e gloria, lode, perennità dai secoli
e ora
e sempre
e per tutti i secoli dei secoli.
 Amen

giovedì 17 ottobre 2013

avere intima e sincera compassione dei peccatori, e questa è la virtù principale


0 Signore, mantieni il tuo favore,
custodisci il tuo dono,
che hai voluto fare a chi cercava perfino di sottrarsene.
Sapevo, infatti, che non ero degno di essere chiamato vescovo,
poiché mi ero dato in balìa di questo mondo.
Ma "per la tua grazia sono quello che sono",
e, in realtà, sono I' "infimo" di tutti í vescovi,
e il meno meritevole di tutti;
tuttavia, poiché anch'io ho affrontato qualche fatica per la tua santa Chiesa,
prenditi cura di questo acquisto,
e non lasciare che perisca, ormai sacerdote,
colui che, già perduto,
hai chiamato al sacerdozio;
e hai fatto questo soprattutto
perché io imparassi ad avere intima e sincera compassione dei peccatori,
e questa è la virtù principale,
poiché sta scritto:
'E non ti rallegrerai per i figli di Giuda nel giorno della loro rovina,
e non spalancherai la tua bocca nel giorno della loro sventura",
ma, tutte le volte che si parlasse del peccato di qualche caduto,
io ne provassi pietà e non lo trattassi duramente,
ma lo compatissi, scoppiando in lacrime;
così, mentre piango per un altro, piangessí su di me,
dicendo: "Tamar è più giusta di me" ».
Sant'Ambrogio

mercoledì 16 ottobre 2013

sono trattenuto dalle catene dei peccati, e ... sepolto nei miei pensieri e nelle opere morte,

Chiama dunque fuori (dalla tomba)  il tuo servo!
Sebbene i miei piedi siano nei ceppi e le mie mani incatenate,
perché sono trattenuto dalle catene dei peccati,
e sia ormai sepolto nei miei pensieri e nelle opere morte,
se tu mi chiami io uscirò fuori ormai libero,
e sarò "uno dei commensali" al tuo convito.
E la tua casa si riempirà del profumo dell'unguento prezioso,
se tu vorrai custodire chi ti sei degnato di redimere.
Allora si dirà:
"Ecco, colui che non fu nutrito in seno alla Chiesa,
che non fu soggiogato fin da ragazzo,
ma preso dai tribunali,
sottratto dalle vanità di questo mondo,
colui che si è dovuto abituare alle melodie del salmista
dopo le grida dell'ufficiale giudiziario,
rimane nel sacerdozio non per sua capacità,
ma per grazia dí Cristo,
e siede fra gli invitati della mensa celeste".
Sant'Ambrogio

martedì 15 ottobre 2013

Chi infatti pensa al peccato, non fa altro che rendersi prigioniero di se stesso.

Possa tu degnarti
di venire alla mia tomba,
Signore Gesù,
di lavarmi con le tue lacrime,
poiché i miei occhi insensibili
non hanno lacrime bastanti a lavare í miei peccati!

Se verserai le tue lacrime,
io sarò salvo.
Se mi renderò degno delle tue lacrime,
eliminerò il fetore di tutte le mie colpe.
Se sarò degno che tu pianga un poco per me,
tu mi chiamerai dalla tomba di questo mio corpo,
e dirai: "Vieni fuori',
e così i miei pensieri non saranno
più trattenuti nelle strettoie di questo corpo,
ma usciranno incontro a Cristo,
si muoveranno nella luce,
affinché io non pensi più alle opere delle tenebre,
ma alle opere della luce.
Chi infatti pensa al peccato,
non fa altro che rendersi prigioniero di se stesso.
Sant'Ambrogio

lunedì 14 ottobre 2013

Noi ti seguiamo, Signore Gesù, ma tu chiamaci perché ti seguiamo. Senza di te nessuno potrà salire.


Cristo per noi è tutto

Se vuoi curare le ferite, Egli è il medico.
Se sei riarso dalla febbre,
Egli è la fontana.
Se sei oppresso dal peccato,
Egli è la santità.
Se hai bisogno di aiuto, Egli è la forza.
Se temi la morte, Egli è la vita.
Se desideri il cielo, Egli è la via.
Se fuggi le tenebre, Egli è la luce.
Se cerchi il cibo, Egli è l’alimento.
Noi ti seguiamo, Signore Gesù,
ma tu chiamaci perché ti seguiamo.
Senza di te nessuno potrà salire.
Tu sei la via, la verità, la vita, il premio.
Accogli i tuoi, sei la via.
Confermali, sei la verità.
Vivificali, sei la vita.
                             De Virginitate 16,99 Sant'Ambrogio

domenica 13 ottobre 2013

sebbene indegno, intendo di ricevere, sia remissione dei miei peccati, perfetta purificazione delle mie colpe, fuga dei cattivi pensieri, rigenerazione dei buoni sentimenti

PREGHIERA DI SANT’AMBROGIO
Alla mensa del tuo dolcissimo convito,
o Signore Gesù Cristo,
io, peccatore e privo di meriti,
mi accosto tremante,
confidando solo nella tua misericordia e bontà.
Ho macchiato anima e corpo di molte colpe,
e non ho ben custodito la mente e la lingua.
Per questo, o santa Divinità, o terribile maestà,
io, misero, stretto fra le angustie, ricorro a te,
fonte di misericordia, da te mi affretto per essere risanato,
mi rifugio sotto la tua protezione.
Colui che non posso affrontare come Giudice,
sospiro di averlo come Salvatore.
A te, o Signore, mostro le mie piaghe,
a te scopro la mia vergogna.
Conosco i miei peccati per i quali io temo,
essi sono molti e grandi.
 Spero nelle tue misericordie senza numero.
Guarda dunque verso di me con gli occhi della tua clemenza,
o Signore Gesù Cristo, Re eterno, Dio e uomo,
che per l’uomo fosti crocifisso.
 Esaudiscimi, poiché spero in te,
abbi misericordia di me pieno di miseria e di peccati,
tu che non cesserai mai di far scaturire la fonte della misericordia. 
Salve, o vittima della Salvezza,
 offerta sul patibolo della Croce per me e per tutto il genere umano.
Salve, o nobile e prezioso Sangue,
che sgorghi dalle ferite del Signore Gesù Cristo per me crocifisso
e lavi i peccati di tutto il mondo.
Ricordati, o Signore, della tua creatura,
che hai redento col tuo Sangue.
 Mi pento di aver peccato e desidero di rimediare a ciò che ho fatto.
Togli dunque da me, o Padre clementissimo,
 tutte le mie iniquità e i miei peccati,
affinché, purificato nella mente e nel corpo,
meriti di gustare degnamente il Santo dei santi;
e concedimi che questa santa partecipazione al Corpo e al Sangue del tuo Figlio,
che, sebbene indegno, intendo di ricevere,
sia remissione dei miei peccati,
perfetta purificazione delle mie colpe,
fuga dei cattivi pensieri,
rigenerazione dei buoni sentimenti,
efficacia delle opere che sono a te gradite,
sicura difesa dell’anima e del corpo contro le insidie dei miei nemici.
 Amen.