domenica 9 dicembre 2012

L’importante è arrivare al Natale, a quello vero, con il cuore


09 dicembre 2012 - Storia e storie
Possiamo celebrare cento natali, senza che mai Dio nasca nei nostri cuori. Perciò abbiamo bisogno di un tempo di interiorità, perché possiamo, infine accogliere la luce del Signore. Affinché il giorno della venuta del Signore non ci piombi addosso all’improvviso e ci trovi impreparati. Sarebbe tragicomico passare la vita ad invocare la venuta del Signore, e non esserci nel momento della sua venuta interiore! Certo, non è facile e tutto ci rema contro: la crisi economica, il clima dolciastro, lo scippo natalizio perpetrato dal mercato che fa leva sui buoni sentimenti, le difficoltà della vita di tutti i giorni. Non è facile, ma è possibile: Cristo ci chiede di alzare lo sguardo, invece di lamentarci, di guardare oltre, altrove, al di là. L’importante è arrivare al Natale, a quello vero, con il cuore, leggero, senza lasciarlo appesantire dalla dissipazione, dallo stordimento, dalle preoccupazioni della vita. Dio viene, lui prende l’iniziativa, è suo il primo passo. La Scrittura ci rivela il volto di un Dio che intesse relazioni, che cerca l’uomo, che lo corteggia. La storia, splendida e drammatica, fra Israele e il suo Dio non è sempre stata fortunata e feconda. Ora Dio viene per spiegarsi, per raccontarsi, per dirsi. Dio viene a rivelarsi. Incipit L’aulico e solenne incipit della predicazione del Battista conferma l’intento di Luca di raccontare eventi storici, non edificanti racconti da pie devote. Luca, discepolo di Paolo, non ha mai visto Gesù in vita sua. Come ...http://www.tiraccontolaparola.it/template_pagine/hp_02.asp?idct=1&idlv=10
Paolo Curtaz

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