lunedì 24 dicembre 2012

Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona.

Fiumi di parole sono stati scritti sull'amore poiché essendo una "grande cosa", nulla lo spiega o lo esaurisce.
Vi riporto una piccola parte di un'antico scritto medievale, di incerta attribuzione a Tommaso da Kempis. Un testo che, se da una parte non ha bisogno di commenti per la sua interpretazione, dall'altra può ancora far nascere domande all'uomo contemporaneo assetato di amore autentico.
"Grande cosa è l'amore. Un bene grande, veramente. Un bene che, solo, rende leggera ogni cosa pesante e sopporta tranquillamente ogni cosa difficile; porta il peso, senza fatica, e rende dolce e gustosa ogni cosa amara.
Chi ama vola, corre lietamente; è libero, e non trattenuto da nulla; dà ogni cosa per il tutto, e ha il tutto in ogni cosa, perché trova la sua pace in quell'uno supremo, dal quale discende e proviene tutto ciò che è buono; non guarda a ciò che gli viene donato, ma, al di là dei doni, guarda a colui che dona.
Spesso l'amore non conosce misura, in un fervore che oltrepassa ogni confine. L'amore non sente gravezza, non tiene conto della fatica, anela a più di quanto non possa raggiungere, non adduce a scusa la sua insufficienza, perché ritiene che ogni cosa gli sia possibile e facile.
Colui che ama può fare ogni cosa, e molte cose compie e manda ad effetto; mentre colui che non ama viene meno e cade.
L'amore è sollecito, sincero e devoto; lieto e sereno; forte e paziente; fedele e prudente; longanime, virile e sempre dimentico di sé: chè, se uno cerca se stesso, esce fuori dall'amore.
Chi è forte nell'amore, regge alle tentazioni e non crede alla suadente furbizia del nemico. Come gli sono caro nella prosperità, così gli sono caro nelle avversità.
Chi è saggio nell'amore non guarda tanto al pregio del dono, quanto all'amore di colui che dona. Guarda più all'affetto che al prezzo, e pone tutti i doni al di sotto della persona amata."


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