sabato 23 luglio 2011

non è facile volare alto e non star soli


Jonathan mi ha insegnato che non è facile volare alto e non star soli.
Mi sono domandata mille volte perchè questo strano percorso, nella mia vita. Capire, vedere, svelare e stare soli sembrano una cosa sola. Come se, una volta aperti, gli occhi non potessi più chiuderli, destinata alla luce eterna che stanca, a volte, abbaglia e acceca, illumina e sottolinea.
Il distacco interiore dalle vicende della mia vita che piano piano, lentamente, sta prendendo piede, mi stupisce. Lo leggevo come un atto di indifferenza verso le cose, in realtà è puro e semplice distacco emotivo. Assenza di rabbia, di tensione, di angoscia. Distacco che rende più obiettiva la realtà e meno invadenti le angosce altrui.
Mi piacerebbe saper volare. Mi limito a farlo con la mente. Non ci sono limiti, dentro la mia testa, e le regole sono solo le mie.
Sfuggo, quando mi sento il Gabbiano, alla sofferenza dell'attaccamento, il ciu contrario non è assenza di legame ma distacco. E distacco non è indifferenza ma la giusta distanza, quella che permette di vedere, capire, conoscere... e scegliere. (mafaldita)

venerdì 22 luglio 2011

tenga il capo sotto la tua mano

Preghiera di papa Luciani

Stammi ancor vicino, Signore.
Tieni la tua mano sul mio capo,
ma fa' che anch'io tenga il capo
sotto la tua mano.

Prendimi come sono,
con i miei difetti, con i miei peccati,
ma fammi diventare come tu desideri
e come anch'io desidero.

(Papa Giovanni Paolo I)

mercoledì 20 luglio 2011

né ridurre né alterare

Dire la verità

da R.Guardini, Le virtù, Morcelliana, Brescia, 1972, pag.21


Chi parla dica ciò che è, e come lo vede e lo intende. Dunque, che esprima anche con la parola quanto egli reca nel suo intimo. Può essere difficile in alcune circostanze, può provocare fastidi, danni e pericoli; ma la coscienza ci ricorda che la verità obbliga; che essa ha qualcosa di incondizionato, che possiede altezza. Di essa non si dice: Tu la puoi dire quando ti piace, o quando devi raggiungere uno scopo; ma: Tu devi dire, quando parli, la verità; non la devi né ridurre né alterare. Tu la devi dire sempre, semplicemente; anche quando le situazione ti indurrebbe a tacere, o quando puoi sottrarti con disinvoltura a una domanda.

martedì 19 luglio 2011

Ci si può trovare in quella condizione solo a momenti.

...Essere poeta significa avere un animo così pronto a comprendere che non gli sfugge nessuna sfumatura di ordine superiore, e così pronto a sentire che quella comprensione non è che una mano che fa vibrare con modulazioni armoniche e diversificate le corde dell'emozione - un animo in cui la conoscenza si trasforma all'istante in sentimento, e il sentimento torna a rivivere come un nuovo organo di conoscenza. Ci si può trovare in quella condizione solo a momenti.
- Ma voi trascurate le poesie - disse Dorothea - Penso che siano necessarie per completare il poeta. Capisco ciò che intendete dire riguardo alla conoscenza che si trasforma in sentimento, perché credo che sia ciò che provo io stessa. Ma, nonostante questo, sono sicura che non sarei mai in grado di comporre una poesia...
George Eliot da Middlemarch

lunedì 18 luglio 2011

i gesti che nessuno sbaglia

"Ho avuto desideri, ma mi è stata negata la ragione di averli. Per ogni cosa ho esitazione, spesso senza sapere perché.. Non ho mai avuto l' arte di vivere in maniera attiva. Ho sempre sbagliato i gesti che nessuno sbaglia. Ho sempre fatto il possibile per tentare di fare quello che tutti sanno fare. Voglio sempre ottenere ciò che gli altri riescono a ottenere senza volerlo. Fra me e la vita ci sono sempre stati dei vetri opachi... Non ho mai saputo se era eccessiva la mia sensibilità per la mia intelligenza o la mia intelligenza per la mia sensibilità. Ho tardato sempre. Non so per quale delle due ho tardato: forse per entrambe, o per l' una o per l' altra. O forse la terza ha tardato."

(Il libro dell' inquietudine - Fernando Pessoa )

domenica 17 luglio 2011

Occorre pagare di persona


La pace dipende anche da me
(Carla Zichetti)
Non costruisco la pace quando non apprezzo lo sforzo, la virtù degli altri;
quando pretendo l'impossibile, quando sono indifferente al bene e al male degli altri;
non costruisco la pace quando lavoro per due per poter comprare e mantenere il superfluo, mentre c'è chi non trova lavoro e non ha
il necessario, l'indispensabile per vivere;
non costruisco la pace quando non perdono, quando non chiedo scusa,
quando non faccio il primo passo per riconciliarmi, anche se mi sento offesa o credo di aver ragione;
non costruisco la pace quando lascio solo chi soffre e mi scuso dicendo:
«Non so cosa dire, cosa fare, non lo conosco»;
non costruisco la pace quando chiudo la porta del cuore, quando chiudo le mani,
la bocca e non faccio niente per unire, conciliare, scusare;
non costruisco la pace quando penso solo ai fatti miei, al mio interesse e tornaconto,
al mio benessere e ai miei beni;
non costruisco la pace quando rispondo: «non ho tempo» e tratto il prossimo come uno scocciatore, un rompiscatole;
non costruisco la pace quando mi metto volentieri e di preferenza dalla parte di chi ha potere, ricchezza, sapienza, furbizia, anziché dalla parte del debole, dell'indifeso, del dimenticato, dalla parte di colui il cui nome non è scritto sull'agenda di nessuno;
non costruisco la pace quando non aiuto il colpevole a redimersi;
non costruisco la pace quando taccio di fronte alla menzogna,all'ingiustizia, alla maldicenza, alla disonestà, perché nonvoglio noie;
non costruisco la pace quando non compio il mio dovere sia nel luogo di lavoro che verso i miei familiari;
non costruisco la pace quando sfrutto il mio prossimo in stato di dipendenza, inferiorità, indigenza, malattia;
non costruisco la pace quando rifiuto la croce, la fatica;
non costruisco la pace quando dico no alla vita;
non costruisco la pace quando non mi metto in ginocchio per invocarla,per ottenerla, per viverla;
Allora quand'è che costruisco la pace?
Quando al posto del «no» metto un «sì»
quando al posto del rancore, metto il perdono
quando al posto della morte, metto la vita,
quando al posto dell'io, metto Dio.
«La pace è un tuo dono, Signore.Per ottenerla occorre pregare, amare, soffrire.
Occorre pagare di persona.
Scomparire.
Eccomi o Signore.
Fammi seminatrice di pace.Signore, donaci la tua pace».