giovedì 10 novembre 2011

anche quella nella quale emergono i propri limiti


La fase della vita adulta non è però solo quella in cui si tocca con mano di avere delle possibilità, ma anche quella nella quale emergono i propri limiti. Questa scoperta sembra incrinare un quadro che appariva solido e annuncia gradualmente che l'età adulta può conoscere momenti di crisi anche molto dura. Guardini illustra le varie cause di questa crisi. Eccone qualche esempio.
Le prime che egli elenca stanno a dire che si può andare in crisi con se stessi, per una nuova e più severa lettura che si fa di sé.

Scoperta dei propri limiti.

«Ma in seguito subentra la crisi che consiste nella sensazione sempre più netta dei limiti delle proprie energie. L'uomo constata per esperienza che ci può essere un eccesso di lavoro, di lotta, di responsabilità. Si accumula il carico di lavoro, s'intensificano sempre più le esigenze, e dietro ciascuna di queste ne affiorano continuamente di nuove, e non se ne vede la fine». (16)

Emergere di qualche stanchezza.
«Mentre prima era viva la coscienza delle proprie risorse, delle proprie energie, della propria iniziativa e della propria creatività, ora si fa strada il senso del limite. Compare l'esperienza della stanchezza: si sente che "sta diventando troppo", che si vorrebbe riposare, che si comincia a intaccare il capitale, e ciò si avverte specialmente nei momenti in cui il lavoro si accumula eccessivamente, le esigenze si ingigantiscono e le difficoltà appaiono insormontabili». (17)
Svanire di molte illusioni.

«Svaniscono le illusioni, e non solo quelle che costituiscono l'essenza stessa della gioventù, ma anche quelle che derivano dal fatto che in tale periodo la vita conserva ancora il carattere della novità, di ciò che non è stato ancora sperimentato». (18) Le varie sfaccettature del fenomeno conducono Guardini a dare spazio alle cause delle crisi che vengono identificate negli altri, con l'esperienza di aprire gli occhi sulla realtà così come è, e non come noi ce la immaginavamo.

Dalla novità alla routine.

«Fino a questo momento la serietà, la risolutezza, la responsabilità di fondare, costruire, lottare, hanno diretto la coscienza. Ora tutto ciò perde la sua freschezza e la sua novità. A poco a poco si ha coscienza di come gli uomini si comportano, di come nascono i conflitti, di come un'opera ha inizio, si sviluppa e si compie, di come evolve un rapporto umano, di come una gioia nasce e si dilegua. L'esistenza assume le caratteristiche della realtà già nota. L'uomo sente di conoscerla a menadito. Questo, ovviamente, non è del tutto esatto. Tuttavia la routine si avverte dappertutto». (19)

Svelamento della miseria dell'esistenza.

«Si ricevono delusioni da parte di coloro nei quali si riponeva speranza. La generalità delle persone manifesta un'apatia e un'indifferenza, anzi una malevolenza di cui prima non ci si rendeva ancora conto. Si riesce a vedere dietro le quinte e si nota che le cose sono molto più miserabili di quanto si fosse pensato».(20)
 Romano Guardini, Le età della vita, Vita e Pensiero, Milano, 1986.

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