sabato 23 luglio 2011

non è facile volare alto e non star soli


Jonathan mi ha insegnato che non è facile volare alto e non star soli.
Mi sono domandata mille volte perchè questo strano percorso, nella mia vita. Capire, vedere, svelare e stare soli sembrano una cosa sola. Come se, una volta aperti, gli occhi non potessi più chiuderli, destinata alla luce eterna che stanca, a volte, abbaglia e acceca, illumina e sottolinea.
Il distacco interiore dalle vicende della mia vita che piano piano, lentamente, sta prendendo piede, mi stupisce. Lo leggevo come un atto di indifferenza verso le cose, in realtà è puro e semplice distacco emotivo. Assenza di rabbia, di tensione, di angoscia. Distacco che rende più obiettiva la realtà e meno invadenti le angosce altrui.
Mi piacerebbe saper volare. Mi limito a farlo con la mente. Non ci sono limiti, dentro la mia testa, e le regole sono solo le mie.
Sfuggo, quando mi sento il Gabbiano, alla sofferenza dell'attaccamento, il ciu contrario non è assenza di legame ma distacco. E distacco non è indifferenza ma la giusta distanza, quella che permette di vedere, capire, conoscere... e scegliere. (mafaldita)

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