mercoledì 23 febbraio 2011

La menzogna è una dea che si libra nell'aria con un enorme specchio

La menzogna riesce a conquistare regni senza fare la guerra e talvolta proprio perdendone una; può dare e togliere lavoro, può ridurre una montagna a un mucchietto di terra e fare di un mucchietto di terra una montagna. Ha presieduto per molti anni ai comitati delle elezioni: riesce a fare di un moro un bianco, di un ateo un santo e di un dissoluto un patriota; può fornire informazioni segrete ai ministri stranieri e accrescere o rovinare la reputazione di una nazione.

La menzogna è una dea che si libra nell'aria con un enorme specchio per poter abbagliare le folle e mostrare, a seconda dell'inclinazione, la loro rovina nel loro interesse e il loro interesse nella loro rovina. […]

Vi è un punto essenziale in cui il bugiardo politico si distingue dagli altri esperti di quest'arte: egli necessita di breve memoria, essenziale alle diverse circostanze in cui si ritrova, e a seconda dell'inclinazione della persona nella quale si imbatte, per smentirsi o giurare su entrambi i lati di una contraddizione.

Quando si descrivono le virtù e i vizi dell'umanità è certamente utile avere a portata di mano qualche personaggio eminente su cui ricalcare la descrizione. Ho osservato attentamente questa regola e l'immaginazione ha richiamato alla mia memoria un certo grand'uomo, sommo esponente di quest'arte.

Attraverso una pratica ventennale e costante, costui si è guadagnato la reputazione di mente più fine d'Inghilterra nella gestione degli affari pubblici; la superiorità del suo genio consiste in un fondo inesauribile di menzogne politiche che dissemina copiosamente ogni qualvolta apre bocca e che, con una generosità senza precedenti, dimentica nella mezz'ora che segue, contraddicendosi.

Costui non si è mai chiesto se un'affermazione fosse vera o falsa, ma solo se fosse opportuno affermarla o negarla a seconda della circostanza e del suo interlocutore; se pensate quindi di ragionare sulle sue asserzioni cercando di interpretarle, giacché vi pare vero il contrario, dovrete riflettere a lungo e ne uscirete sconfitti; che gli crediate o no, l'unico rimedio è di supporre di aver udito suoni inarticolati e privi di significato.

Questo vi risparmierà lo sdegno dinanzi ai giuramenti sacri che inserisce all'inizio e alla fine di ogni sua proposizione, sebbene non creda che possa essere accusato di spergiuro verso Dio o Cristo, dal momento che ha ammesso pubblicamente di non credere né all'uno né all'altro.

JONATHAN SWIFT (1667-1745)
(da "L'arte della menzogna politica", Rizzoli 2010) Traduzione di B. Antonucci

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