sabato 22 gennaio 2011

Non bisogna essere così sventati e sprovveduti


In una città c’erano due monasteri. Uno era molto ricco, mentre l’altro era poverissimo. Un giorno, uno dei monaci poveri si presentò nel monastero dei ricchi per salutare un amico monaco che aveva là. “Per un po’ non ci vedremo più, amico mio”, disse il monaco povero. “Ho deciso di partire per un lungo pellegrinaggio e visitare i cento grandi santuari: accompagnami con la tua preghiera perché dovrò valicare tante montagne e guadare pericolosi fiumi”. “Che cosa porti con te, per un viaggio così lungo e rischioso?”, chiese il monaco ricco. “Solo una tazza per l’acqua e una ciotola per il riso”, sorrise il monaco povero.  L’altro si meravigliò molto e lo guardò severamente: “Tu semplifichi un po’ troppo le cose, caro mio! Non bisogna essere così sventati e sprovveduti. Anch’io sto per partire per il pellegrinaggio ai cento santuari, ma non partirò di certo finché non sarò sicuro di avere con me tutto quello che mi può servire”. Un anno dopo, il monaco povero tornò a casa e si affrettò a visitare l’amico ricco per raccontargli la grande e ricca esperienza spirituale che aveva potuto fare durante il pellegrinaggio.Il monaco ricco dimostrò solo un’ombra di disappunto quando dovette confessare: “Purtroppo io non sono ancora riuscito a terminare i miei preparativi”.

 

Saremo pronti quando smetteremo l’armatura del Preparativo
ed indosseremo il mantello del Viaggio.
Ogni gesto coraggioso è frutto di una pazzia preparata nel cuore

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