lunedì 13 dicembre 2010

un senso di onnipotenza, che mi passa non appena incappo un’istruzione per l’uso un po’ meno chiara del livello minus habens


Certo, potenzialmente, Francesco potrebbe diventare una bomba, perché se invece di essere un amico, fosse un malintenzionato, io sarei alla sua mercé. Del resto, l’unico baluardo che si frappone tra il caos indifferenziato e l’ordine è l’etica e – voglio sperare – la sua amicizia per me. Come si vede, cambiano le epoche, cambiano gli usi e i costumi, ma ci sono alcune costanti dello spirito umano che restano le stesse, come la necessità di appoggiarsi su chi la sa più lunga. Forse tutto questo, nel corso dei secoli (secoli? Ma se riesco sì e no a immaginare quello che accadrà nei prossimi due mesi?) respingerà i detentori del sapere ultimo in una remota lontananza. Forse. Ma fino ad allora quanto più comodo sarà continuare ad avere il proprio Francesco che ti indichi la strada più sicura – se non la più breve –  per il Paradiso.

Per esempio tre giorni fa mi hanno parlato di Vyber,
 una specie di Skype per l’iPhone, solo molto più semplice e senza troppe menate per iscriversi: sembrava un colpo di genio. Francesco, però, per il momento aveva sospeso il giudizio, in attesa di notizie più certe. Adesso, due giorni dopo, ecco che già cominciano a girare le prime voci sugli evidenti problemi di privacy di Vyber. Come spesso mi accade quando mi avventuro nei pascoli inesplorati del web, per alcuni istanti vengo assalito da un senso di onnipotenza, che mi passa non appena incappo un’istruzione per l’uso un po’ meno chiara del livello minus habens. Aveva ragione la chiesa una volta: non si può affrontare l’infinito senza un guida, si rischia di smarrirsi.

Nessun commento:

Posta un commento