martedì 13 luglio 2010

Giardino

Nel chiostro di ogni Abbazia c'è un giardino.
Quando Dio creò l'uomo lo collocò in un
giardino, dove lui incontrò la morte.
In un
giardino era il sepolcro da dove uscì Colui che la morte vinse.
Nell'antica lingua persiana
giardino significa paradiso.
Uno scorcio di cielo si affaccia sul
giardino di ogni chiostro.
Nella vita cenobitica la comunità ha una funzione essenziale per lo sviluppo della vita spirituale del monaco ma l’orizzonte monastico, rimane pur sempre l’orizzonte del deserto...
"
Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. ... Là canterà come nei giorni della sua giovinezza…". (Osea cap. 2,16).
Il monaco ha gli occhi al deserto e le sue orecchie non sono tese alle eco dell’apostolato che assale le città del nemico delle anime, ma al silenzio delle remote montagne, dove Dio e il nemico si trovano a faccia a faccia in una misteriosa battaglia, di cui la battaglia del mondo non è che un riflesso.
La Chiesa monastica è la Chiesa del deserto, la donna che è fuggita nel deserto per sottrarsi al dragone che cerca di divorare il Verbo fanciullo. È la Chiesa che con la sua preghiera ottiene forza per gli stessi apostoli, tanto spesso tribolati dal mostro e incapaci di pregare. La Chiesa monastica è quella che fugge in un luogo particolare, preparato per lei da Dio nel deserto, e nasconde il suo volto nel mistero del silenzio divino e, mentre si combatte l’immane battagli tra terra e cielo, prega.
Ma la fuga non è evasione. Se il monaco potesse comprendere quel che accade dentro di lui, direbbe di sapere che proprio il suo cuore è il campo dove si combatte la battaglia.
(Testo tratto da uno scritto di Thomas Merton)

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