mercoledì 2 giugno 2010

ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare fino a quel giorno il deposito che mi è stato affidato

PREGHIERA DEL MATTINO
Signore, Dio vivente, Padre che sei nei cieli, concedimi oggi una sobria semplicità. Ricordami che non sarà l'intelligenza a mantenermi sul tuo cammino, ma il sincero desiderio di conoscere la tua volontà.
Non lasciare che mi consumi troppo in ragionamenti umani; libera il mio spirito, perché possa contemplare ciò che è essenziale per la mia salvezza: l'amore di Dio e l'amore del prossimo.

Vieni, Spirito Santo, libera il mio cuore da questi ostacoli terreni!
Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia,
perché sono triste e angosciato;
vedi la mia miseria e la mia pena
e perdona tutti i miei peccati. (Sal 25,16.18)
O Dio, che nella tua provvidenza
tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza,
allontana da noi ogni male
e dona ciò che giova al nostro vero bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il Vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la sua grazia; grazia che ci è stata data in Cristo Gesù fin dall'eternità, ma è stata rivelata solo ora con l'apparizione del salvatore nostro Cristo Gesù, che ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l'immortalità per mezzo del Vangelo, del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e maestro.
È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti a chi ho creduto e son convinto che egli è capace di conservare fino a quel giorno il deposito che mi è stato affidato.(2Tm 1,6-12)
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 122)
R. A te, Signore, alzo i miei occhi.
A te levo i miei occhi, a te che abiti nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni. R.
Come gli occhi della schiava alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi sono rivolti al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi. R.

Rispose loro Gesù: "Non siete voi forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio? ...(Mc 12,18-27)
Ascoltando la domanda posta dai sadducei, ci rendiamo conto anche dei nostri errori di giudizio sulla vita di Dio e sull'aldilà, non ci siamo preoccupati di aprire a Dio il nostro cuore e il nostro spirito, perché Dio possa avere in noi la sua santa dimora.
È a questo aprirci a Dio nel mondo dei vivi e non in quello dei morti che ci invita l'episodio della vita di Gesù che abbiamo letto nel Vangelo di oggi.
Accettiamo pure noi la lezione. Non preoccupiamoci troppo di sapere come sarà fatto il paradiso; impegniamoci, piuttosto, ad arrivarci. Leggiamo con assiduità la parola di Dio, ma siamo tanto umili realisti da non ritenerci maestri, e da servirci di qualche commento esplicativo, per non correre il rischio di prender lucciole per lanterne. Inoltre, abbiamo ben netta la distinzione fra "sapere" la Sacra Scrittura, e "conoscere" la Bibbia. Il primo termina impegna esclusivamente il nostro intelletto; il secondo tutta la nostra persona, e in modo particolare la volontà e il cuore.
"Chi è colui che, senza aver scienza, può oscurare il tuo consiglio? Ho esposto dunque senza discernimento cose troppo superiori a me, che io non comprendo... Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono. Perciò mi ricredo e ne provo pentimento su polvere e cenere" (Gb 42,3-6) 

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