giovedì 6 maggio 2010

vostra gioia sia piena.

Concedici di riconoscere oggi il tuo amore rivelato nella morte e nella risurrezione di Cristo, fa' che osserviamo i suoi comandamenti, agendo così secondo la tua volontà in ogni situazione, perché in noi sia la sua gioia e perché la nostra gioia sia perfetta.
Rimanete nel mio amore.Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. (Gv 15,9-11)
Chiuso e diffidente, il cuore dell'uomo fa fatica ad accettare di essere infinitamente amato da Dio, nonostante i suoi peccati e i suoi rifiuti. Accettare l'amore non meritato di Cristo, accettare il fatto che egli ci ama di un amore eterno, significa provare una gioia senza limiti, quella gioia che si esprime nelle lacrime del pentimento e negli inni di lode e di ringraziamento.
Fa' che i nostri spiriti siano concordi col tuo Spirito, affinché possiamo amarci gli uni gli altri come tu ci hai amato e continui ad amarci, ora e sempre.
Il concilio Vaticano II ha rimesso l'accento sopra un sano pluralismo ecclesiale. Non si tratta di una rivoluzione, dal momento che la fede cristiana è sempre stata pluralistica nelle sue interpretazioni liturgiche, culturali e pastorali; unica radice, pluralità di rami. I testi conciliari corrono il rischio di rimanere lettera morta. Noi abbiamo il coraggio, anche se ci costa, di aprirci alle nuove prospettive conciliari? Oppure preferiamo rimanere nel calduccio delle posizioni tradizionali, che con tanta fatica ci siamo creati? (Prima lettura At 15, 7-21)

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