martedì 6 aprile 2010


Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il vostro campo che seminate con amore
e mietete con riconoscenza.
Ed è la vostra mensa e il vostro focolare.
Perché andate da lui con la vostra fame,
e da lui rivolgete il vostro bisogno di pace.
Quando il vostro amico si confida con voi,
non abbiate timore a dirgli "no",
e non esitate a dirgli "si".
E quando è silenzioso il vostro cuore
non cessi di ascolare il suo;
perché, senza bisogno di pa
role,
nell'amicizia tutti i pensieri, tutti i desideri,
tutte le speranze nascono
e sono condivise, con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dal vostro amico, non rattristatevi;
perché ciò che più amate in lui
può diventare più chiaro in sua assenza,
come per lo scalatore la montagna
è più nitoda se vista dalla pianura.
E non ci sia altro scopo nell'amicizia
se non l'approfondimento dello spirito.
Perché l'amore che cerca altro
dallo schiudersi del proprio mistero non è amore,
ma una rete lanciata in avanti

che cattura solo ciò che è vano.
E date il meglio di voi stessi per l'amico.
Se deve conoscere il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche la piena.
Poiché che amico è il vostro,

per cercarlo solo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Perché lui può colamre il vostro bisogno,

ma non il vostro vuoto.
E che nella dolcezza dell'amicizia ci siano sempre risate,
e piaceri condivisi.
Perché nella rugiada delle piccole cose
il cuore trova il suo mattino,
e si ristora.
Gibran

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